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L’importanza di vomitare

Il corpo si libera di quello che potrebbe nella sua tossicità ucciderlo. È un ruolo importante è giocato dal midollo allungato. Il sistema nervoso, ha sempre un ruolo. Quasi. Ma a me piace pensare che ne abbia sempre uno.

Prima di vomitare, si sta male. Dopo, si inizia a star meglio. Vomitare pensieri è cosa diversa. Tirar fuori tutto quello che dentro può diventar tossico o pericoloso, può in apparenza far sembrar pericoloso anche quello che sta dentro, una volta tirato fuori. E allora teniamo tutto dentro, temendo che una volta tirati fuori i nostri mostri, possano aver vita propria e distruggere il nostro mondo intorno. Ma fuori da noi, i mostri non sopravvivono. Riusciamo a vederli. A capire che forma abbiano. Come tutti i mostri, fuori dal letto, non sono così spaventosi come quando sono nascosti sotto.

Non sempre è facile vomitare i pensieri. Non sempre il luogo e il tempo in cui ci si trova sono spazi adatti. Ma dentro crescono. Si nutrono e si ingarbugliano. Creano crepe. Arrivano fino alla punta delle dita.

Fanno battere il cuore e accorciano il fiato.

Un punto che sembra morto. Come se il punto potesse morire. Ma dopo il punto c’è uno spazio bianco. In cui si può iniziare a scrivere al Mostro che non si riesce a vomitare. Guardarlo un po’ in faccia. Vomitare parole dopo il punto. Che non è morto. È solo una pausa un respiro.

Forse dopo aver vomitato servirà stare fermi un po’. Ascoltare di nuovo il corpo. Dopo aver vomitato i pensieri forse servirà star fermi un po’. Ascoltare di nuovo la mente. Con tutto il tumulto di emozioni che tira fuori. Ascoltarle. Viverle. Lasciarle andare.

Auguri Richy.

#pensieriallacaffeina

#pensieriallacaffeina

Creatività, dal latino “creare”, far prender vita a qualcosa.
Associare stimoli facendo nascere qualcosa.
Integrare in modo inusuale elementi del mondo esterno.
Processo inconscio di generazione di idee alternative.

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Il pensiero creativo è in parte innato e in parte influenzato dall’ambiente di vita. Creare uno spazio in cui raccontare di che cosa mi occupo, senza tediare tutti con la lettura di un cv che ha iniziato a prender forma a 6 anni, ha coinvolto tutto quello che è elencato nelle 4 righe iniziali. Il mo racconto nasce tra tazzine di caffè e carta. Nasce nelle prime ore del mattino, quando il mondo fuori si trasforma e cambia colore, e tutti i sensi hanno appena riscoperto la bellezza della coscienza. Cos’è allora la creatività? E’ una forma diversa dal pensiero cosciente  tradizionale di formar legami e associazioni mettendoli nel presente e proiettandosi nel futuro, che lavorano ad un livello di inconsapevolezza, e l’output, il prodotto finale, viene come illuminato dalla coscienza e prende forma. 

 

Cosa accade al corpo che si sveglia? Che effetto fa la caffeina? Cosa è la coscienza? Perché mi sono svegliato felice? Ogni tazzina avrà dei dubbi nuovi da proporre, perché le certezze non mi appartengono, sono sempre stata affascinata da quel 5% che non spiega il fenomeno. E poi, le certezze le trovate già su wikipedia