“Mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli insegnava ad amare.”
Faber
In pochi millisecondi decidiamo se quel volto ci piace o meno. Formiamo un’impressione sulla persona mettendoci un tempo inferiore ai 3 secondi. Accade tutto rapidamente nelle nostre connessioni cerebrali. Senza scomodare la coscienza. Accade. Se ci mettiamo insieme la chimica degli odori, da questo mix può nascere l’attrazione sessuale a prima vista. Testosterone, estrogeno, dopamina e serotonina sono alla base dell’attrazione fisica. L’attrazione è individuale ma esistono alcuni fattori che sono più o meno universali (per fortuna una piccola percentuale non rende mai un fenomeno totalmente lineare), come per esempio le donne eterosessuali sono attratte dalla ricchezza e dal cattivo ragazzo (quello sempre incazzato, quello poco empatico che trasgredisce spesso) e gli uomini eterosessuali dalla giovinezza (calma, calma, non sempre ma soprattutto non vuol dire nulla, intervengono fattori di tipo sociale, biologico e poi sono risultati di ricerche non ecologiche ma strutturate in modo molto particolare).Allora cosa rende attraente per me una persona mentre la mia amica nemmeno la nota? Jung diceva che vediamo nell’altro la complementarietà del proprio animus, per un gioco di proiezioni vediamo nell’altro la parte inconscia e nascosta e sentiamo quel “ti voglio a prima vista”. La cura di questo gettarsi nel fuoco passerebbe attraverso una buona conoscenza della propria psiche e delle parti nascoste, per poter superare questa modalità istintiva e scegliere un partner in modo più saggio.
Accade tutto ad un livello sotto coscienza. Valutazioni che effettuiamo sull’altro e che sono fatte non usando il pensiero cosciente ma attivando schemi cerebrali che valutano in modo grossolano l’altra persona in termini di piacevolezza/spiacevolezza. Le valutazioni che mettiamo in atto dipendono da come siamo fatti noi. Proveremo piacevolezza e voglia di avvicinarci quando quel volto e quella persona attivano in noi il ricordo di qualcosa di noto. Abitudini, ricordi piacevoli, sensazione di controllo. Ed ecco che scatta l’interruttore, che ci farebbe assomigliare ad un organismo unicellulare, un lievito, che quando non è ermafrodita (Platone, scusa se ti scomodo ancora), cerca la sua compagna o il suo compagno e la seleziona in base ad un’attivazione molecolare. Secondo alcune ricerche, in fatti, nell’uomo, i ferormoni giocherebbero un ruolo fondamentale, ma la scienza si sa, non è mai esatta, e non tutti sono concordi sul ruolo chiave dei ferormoni. Entrano in gioco anche gli altri sensi e solo per ultima la coscienza. a quel punto, siamo dotati di libero arbitrio (siamo davvero dotati di libero arbitrio?) e possiamo controllare il comportamento che seguirebbe un’attrazione sessuale reciproca, o assecondarlo.
E come mantenere viva quella sensazione di ricerca costante di gratificazione sessuale con il partner? Per ora lascio il dubbio, in modo che possiate cercar qualche risposta nelle vostre storie.