Cosa ti annoia?

E chi la conosce più la noia? Con uno smartphone in mano, diventa uno stato, che oscilla tra i lobi frontali ed il sistema limbico, che non ascoltiamo più. Tra foto e video e reel e altre cose di cui devo ancora imparare il nome, ignoriamo la noia. Eppure vince a Sanremo. Perché la noia è qualcosa che parla. Che crea un vuoto indispensabile per farci prendere i pennarelli e colorare dentro e fuori i bordi.
Ma come tutte le emozioni, se non la ascoltiamo, se la ignoriamo, lei continua silenziosamente a guidare il nostro comportamento verso un abisso di apatia.
La noia è bella. Come lo è la tristezza. La rabbia. Il disgusto. La vergogna. E la sua bellezza sta nel potenziale comunicativo che ha con noi. Perché parla di noi. Ma ignorare, ignorare è brutto. Perché non ci si ascolta. E così il disegno resta vuoto. In bianco e nero. Senza sfumature.
Annoiati consapevolmente. Ascoltati. E colora